Il fotografo milazzese racconta la sua storia fatta di passione e professionalità. «Cerco sempre di immortalare a felicità. Quella mia e quella degli altri».
(Qui il link all'articolo: "Ecco come Angiularu scopre la fotografia. Grazie a Antonino Gitto")
Ciao io sono Gap. A dire il vero mi chiamo Antonino Gitto ma come fotografo ho deciso di essere Gitto Antonino Photographer. Scattare foto è il mio mestiere. Mettere il cuore nei miei scatti è quello che caratterizza il mio lavoro. Ci mette poco Antonino a presentarsi. Poche parole e un immancabile sorriso. Lui lascia parlare le sue foto, scatti che raccontano emozioni e colgono dettagli.
«Amo – dice - l’idea dell’amore quello vero, quello che travolge anima e corpo e ti cambia la pelle. L’amore che infuoca il sangue e travolge la mente, che protegge e ti libera in volo. Nelle mie foto tendo a raccontare questo. Penso che un fotografo di matrimonio debba fermare quegli istanti irripetibili capaci di far rivivere nel tempo le stesse emozioni».
Antonino, dopo aver vissuto a Milano e poi a Londra studiando la fotografia in digitale e analogico, da reporter e in studio, ha scelto di tornare nella sua terra. «Le mie radici – puntualizza - mi appartengono. E io appartengo a loro. La Sicilia, da sempre, è per me fonte d’ispirazione. I suoi paesaggi e i volti che la abitano mi scatenano un’incredibile forza rinnovatrice che mi spinge a immortale ogni cosa che vedo. Un gioco continuo di emozioni». Adesso a Milazzo ha uno studio nella centralissima piazza di Piano Baele. Colorato e accogliente. Pieno di foto sulle pareti che solo a guardarle ti fanno apprezzare un mondo fatto di passione.
«Il 70% delle foto si fa con il cuore» non dimenticare di ripetere Antonino. Ed è una cosa che appena conosci Antonino capisci subito. Capisci subito che, il suo, è una passione più che un mestiere. Lo vedi da come parla delle foto, dalla cura dei suoi scatti, dalla ricerca dei personaggi da immortalare.
E se poi gli domandi: Tu cosa cerchi nella fotografia? Lui ti da la più belle delle risposte. “Una volta avrei risposto che cercavo di tramandare il ricordo delle cose che vedevo, ora forse cerco me stesso e la mia infanzia. Cerco la mia felicità, il mio mondo, che spesso è difficile da rendere con le parole e che la fotografia invece a volte fa rivivere». Insomma sempre cuore e passione.
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